Il Corpo Militare della Croce Rossa Italiana quest’anno celebra 159 anni dalla fondazione; affonda le sue radici nelle disposizioni del Ministero della Guerra datate  1 giugno 1866 con la quale il personale delle “Squadriglie di Soccorso” – prime formazioni emanate dal  “Comitato Milanese dell’Associazione per il soccorso ai feriti e ai malati di guerra”, poi trasformatosi in Croce Rossa Italiana – veniva assoggettato alla disciplina militare con adozione dell’uniforme e l’equiparazione gerarchica ai gradi del Regio Esercito, e impiegato nella terza guerra d’indipendenza.

L’annuale festa del  Corpo Militare Volontario è legata però ad una data importante, il 25 giugno.

Con Decreto del Ministero della Difesa è stato infatti stabilito di celebrare il 25 giugno di ogni anno la Festa del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana, nel giorno della concessione della Bandiera Nazionale.

Il 25 giugno 1985, l’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini appose la sua firma alla legge (la Legge 25 giugno 1985 n. 342) che riconosceva al Corpo Militare Volontario della Croce Rossa italiana e al Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana, l’uso della Bandiera nazionale, come già previsto dal decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato del 25 ottobre 1947, n. 1152.

Fu un importante riconoscimento, da parte delle istituzioni  e da parte del vertice dello Stato, di una storia fatta di abnegazione, esempio, sacrificio ed eroismo, ma anche del ruolo indispensabile dei  corpi ausiliari nel rendere possibili i soccorsi in numerose emergenze a livello nazionale e internazionale, della loro presenza costante al fianco dei cittadini e degli organi che li rappresentano.

In tempo di guerra il Corpo Militare della C.R.I. ha per scopo di contribuire con mezzi e personale proprio allo sgombro, alla cura dei feriti e malati di guerra; organizzare ed eseguire la difesa sanitaria antiaerea; disimpegnare il servizio prigionieri di guerra, secondo le Convenzioni Internazionali di Ginevra.

In tempo di pace, in caso di grave emergenza il Corpo Militare della C.R.I. svolge il soccorso sanitario di massa, attraverso l’impiego di reparti unità e formazioni campali (Raggruppamenti e Gruppi Sanitari Mobili, Ospedali da Campo, Treni e Navi Ospedali accantonati, Posti di soccorso attendati ed accantonabili, Reparti di soccorso motorizzati); concorre anche al supporto della struttura dell’Istituzione destinata ai servizi di Protezione Civile.

A tale fine, il Corpo Militare della C.R.I. attende fin dal tempo di pace alla preparazione del personale e dei materiali necessari per assicurare un efficiente contributo al funzionamento dei servizi di mobilitazione di cui avanti.

Il Corpo Militare Volontario della CRI  è composto in gran parte da personale volontario e, come Ausiliario delle Forze Armate, l’organizzazione e i suoi servizi e il ruolo che ne consegue, sono determinati dal Ministero della Difesa.

La sua struttura è attualmente articolata sul territorio nazionale con una rete di Centri di Mobilitazione, che dipendono dall’Ispettorato Superiore con sede a Roma, è formato da personale che è normalmente in congedo e che viene richiamato in servizio a secondo le necessità di pace e di guerra. Si tratta di migliaia di Volontari con le stellette, che nei vari ruoli di ufficiali medici, farmacisti, commissari, e contabili e  di sottufficiali, graduati e militi infermieri, portaferiti, cuochi, autisti e così via, su precettazione, lasciano le normali attività di lavoro per raggiungere i loro Reparti. Tra questi volontari hanno militato e militano clinici illustri, medici affermati, funzionari, impiegati artigiani o commercianti: tutti disponibili e mossi da spirito di solidarietà e di altruismo.

A Firenze  è attivo Centro di mobilitazione  Tosco Emiliano con  competenza territoriale sulle regioni Toscana ed Emilia-Romagna.. Fanno parte del Centro di Mobilitazione Tosco Emiliano  il  Centro Nazionale Formazione e Addestramento con sede a Marina di Massa i reparti operativi di pronto impiego del Nucleo

di Firenze e di Bologna, gli uffici N.a.a.pro presenti nelle due regioni, tra cui anche quello nato a Bagni di Lucca nel 2021 e che abbiamo inaugurato il 7 maggio scorso in occasione della Giornata Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa.

Il Corpo Militare della CRI come il Corpo delle Infermiere volontarie hanno una storia gloriosa a tutti nota e impossibile da dimenticare. Ma va anche ricordato il lavoro presente, quotidiano, a volte meno visibile e/o sensazionale, ma altrettanto glorioso, che li vede partecipi dello straordinario impegno nazionale e internazionale della  associazione della Croce Rossa.

Indubbiamente, all’onore che concesse il Presidente della Repubblica nel 1985, il Corpo Militare, come il Corpo delle Infermiere volontarie , ha aggiunto ogni giorno più e più onore, rendendo quella bandiera una delle più gloriose e rispettate.

Ripercorrendo il suo cammino, il Corpo Militare della C.R.I., intreccia la sua storia con quella d’Italia e con i suoi Caduti di tutte le guerre, sui campi di battaglia e alle Fosse Ardeatine.

  • Unità sanitarie militari mobilitate del Corpo Militare della C.R.I. hanno preso parte a tutte le guerre combattute dall’Italia dal 1866 al 194: Custoza e Lissa (1866),
  • Mentana (1867),
  • Porta Pia (1870), Eritrea (1895),
  • Libia (1911),
  • Fronte Balcanico (1911-1913),
  • Prima Guerra Mondiale (1915-1918),
  • Africa Orientale (1935), O.M.S. (1937-1938),
  • Seconda Guerra Mondiale (1940-1943),
  • Guerra di Liberazione (1943-1945).

Con la partecipazione attiva alla Resistenza, suggellata con l’olocausto delle Fosse Ardeatine di due Ufficiali, il Tenente medico C.R.I. Luigi PIERANTONI e il Sottotenente commissario C.R.I. Guido COSTANZI, il Corpo Militare della Croce Rossa Italiana costantemente vicino alle Forze Armate ed al Popolo dava alla Resistenza e alla Guerra di Liberazione, una ulteriore silenziosa prova di valore, di patriottismo, di dedizione ai più alti ideali.

Brillanti prove, inoltre, il Corpo ha fornito nel corso dei conflitti all’estero.  Dopo il secondo conflitto mondiale, l’Ospedale da Campo n.68, fu inviato nell’ottobre del 1951 con le forze delle Nazioni Unite in Corea e qui rimase dislocato fino al gennaio del 1955, inquadrato nell’8° Armata U.S.A.. Nel settembre del 1960 un Ospedale di emergenza da 100 letti (n.010) venne inviato nel Katanga per l’assistenza sanitaria alle Forze dell’O.N.U. operanti in Congo.

Anche in tempo di pace la tempestiva opera del Corpo si è vista in numerosi eventi ed indubbiamente in ammirevoli prove di solidarietà nazionale ed internazionale: dal terremoto di Ischia nel 1883, ai terremoti Calabro-Siculi del 1905 e 1908, all’incendio di Smirne ed alla tremenda carestia di Russia nel 1922, ai soccorsi in Albania nel 1924-1930 ed in tante e tante altre calamità, quali l’alluvione dell’Arno nel 1966, il terremoto della Sicilia occidentale del 1968, il terremoto del Friuli del 1976, l’alluvione della Valtellina del 1987; il terremoto dell’Armenia del 1989, i soccorsi alla Romania del 1990, Missione UNMEE in Eritrea ed Etiopia 2000 – 2004, Missione Antica Babilonia Irak 2003 – 2006, Missione ISAF in Afghanistan 2001 ad oggi. Questo, in sintesi, il ventaglio degli interventi umanitari che hanno visto il Corpo Militare della C.R.I. impiegato in ogni situazione di emergenza e nelle più gravi calamità nell’interesse delle popolazioni colpite.

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